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Elezioni Iran, vince il "riformista" Pezeshkian. Sconfitta o calcolo di Khamenei? - Con Nima Baheli

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Synopsis

Il Paese è stato chiamato alle urne per eleggere il nuovo Presidente, dopo la morte di Ebrahim Raisi. Dal primo turno sono emersi l'ultra islamista Saeed Jalili, ex negoziatore nucleare del governo, ed il riformista Masoud Pezeshkian, un chirurgo di origini azero-curde. Il primo turno il 28 Giugno ha avuto un'affluenza ai minimi storici (40%) e dei risultati sorprendenti per il regime: fuori il "preferito" Ghalibaf, speaker del parlamento iraniano, ed emergente, con 1 milione di voti di distacco sul secondo, il candidato riformista meno gradito dal Consiglio dei Guardiani, forse ammesso per cercare di tirare su l'affluenza. Ieri, al ballottaggio con Jalili, una delle persone più influenti del mondo mussulmano, è arrivata la conferma: il riformista Pezeshkian ha vinto col 54% dei voti e un'affluenza che sfiora la metà degli aventi diritto. Quali sono le conseguenze di questi esiti? Cosa aspettarsi dalle istitutuzioni iraniane? Quali sono stati i temi della campagna, persone ed eventi chiave? Andrea Alesian